lunedì 20 settembre 2010

Augusto Aghi @ Tanalois - Puuiki

Per quanto riguarda questo artista ospite di Tanalois mi dichiaro incompetente poiché si tratta di un artista operante in RL che ci propone una scelta di sue opere quindi preferirei affidarmi all'intervista di Aliza Karu che riporto nel suo testo integrale.


Augusto Aghi, l'emozione del corpo
http://lnx.whipart.it/artivisive/7351/intervista-augusto-aghi-second-life.html

Colori e anatomia, luci ed ombre. Paolo Dei Rossi si racconta a Whipart in occasione della sua prima mostra in Second Life.

Il linguaggio espressionista esce fuori a gran voce dalle tele del pittore veneto Paolo Dei Rossi, in arte Augusto Aghi.
Ci racconta che predilige la corrente degli espressionisti tedeschi, a cui si avvicina con le sue opere. E non si può non dare ragione: colori violenti ed accesi la fanno da padrona, accompagnati per mano dalla morbidezza delle curve dei corpi, così come lo studio della luce che da' una particolare espressività ai soggetti ritratti. Ma non solo, ci sono anche poesie di sogni ed anche un film autoprodotto (di cui vi parleremo più avanti).

Augusto Aghi, con già alle spalle diverse esposizioni sia personali che collettive, esporrà dal 2 agosto 2010 anche in un ambiente 3d, Second Life*.

D: Quando ti sei avvicinato all'arte?
R: Diciamo che ho iniziato fin da piccolo ad essere attratto dai colori. Verso i 18 anni, frequentanto il Liceo artistico, ho iniziato ad imparare le tecniche, soffermandomi molto sulla figura umana, che è l'ABC nelle mie opere. Solo ultimamente sto ampliando, l'arte è una continua ricerca.

D: Hai sempre utilizzato l'olio?
R: Inizialmente utilizzavo l'acrilico, per sperimentare. Ma la pittura ad acrilico è una pittura ansiosa, perché quando inizi un quadro devi subito finirlo. Col la pittura ad olio si ha più libertà di riprendere il quadro anche il giorno dopo, non c'è la fretta di terminare il lavoro, che a livello emotivo disturba.

D: Hai sperimentato anche altre tecniche?
R: Ho utilizzato il bitume anche sia da solo che mescolandola con la cera: scaldandola ed andando a lavorare "a togliere" si va ad intaccare l'intensità e lascia un alone giallastro, come una luce. Ho anche lavorato anche solo con la cera, sempre utilizzando la tecnica che usano gli scultori del togliere, poi le vernici, gli smalti. Anche la china con la candeggina ad esempio: a seconda del colore che si usa si possono ottenere dei gialli, dei rosa.. Ultimamente sto lavorando con la resina.

D: Quando si inzia un quadro lo si completa subito?
R: Dipende. C'è l'emozione, l'idea, che può venire anche di notte. Poi può succedere che che ci sia qualcosa di nuovo, allora si ripone la tela e si inizia qualcosa di diverso.Quella tela la riprenderò quando sarà il momento giusto: ci sono quadri che ho terminato in 2 anni.

D: In alcune opere ho notato diversi richiami a pittori famosi
R: Sono degli omaggi ad artisti che sento vicino, ovviamente in una mia rivisitazione, come Mirò.

D: Che ne pensi del momento culturale attuale
R: Credo che sia un brutto periodo di stasi. Viviamo in un'epoca in cui si ha più bisogno del bene materiale piuttosto che del superfluo. Occorrerebbe una rivoluzione, soprattutto nel campo artistico, per cercare una risposta, nuovi stili di vita. Credo che gli ultimi anni di fervore artistico siano stati gli anni '80.

D: A cosa è imputabile secondo te questa stasi
R: Tutto è collegato al sociale, di certo. La crisi economica non permette ai "comuni mortali" di vivere in maniera serena, e dai piani alti non fanno nulla per cambiare la situazione. Ci spacciano una finta libertà.

D: Chi è Augusto Aghi
R: È una persona che ha fatto tutto da solo: la mia vita è improntata su me stesso, mi sono semrpe retto sulle mie gambe e, soprattutto, non ho mai accettato compromessi.

D: Esporre in Second life... che idea hai
R: Non conoscevo questo mondo, a dire il vero, ma penso sia una realtà innovativa che vada appunto conosciuta. È un'altra strada in più che si può seguire. E di certo sono molto curioso di vedere cosa verrà fuori.

Articolo/intervista di
Aliza Karu

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