giovedì 27 dicembre 2012

The red House di Aloisio Congrejo



Quando Tani Thor mi invitò a visitare in anteprima la nuova installazione di Aloisio Congrejo accettai di buon grado, perché mi piace visitare le opere da solo, quando sono ancora nude e pure, e confrontarne l'effetto con le sensazioni avvertite nell'intrigante "contaminazione" della folla del vernissage.
Ebbene, la prima impressione fu quella di essere capitato nella lucida follia dello straniamento metropolitano, in un non-luogo che racchiudeva tutti i luoghi (comuni e non) dell'incomunicabilità e dell'omologazione di percezioni ed emozioni, peccati originali della moderna civiltà meccanizzata.


Una strada anonima e freddamente caotica, luci-macchine sfreccianti ed inafferrabili, figure (umane?) incolonnate in una seriale rincorsa verso il nulla, scheletri di strutture-palazzi privi di vita vissuta: il tutto in un loop schizoide da incubo ricorrente che - tuttavia - mi faceva pensare che l'opera non poteva esaurirsi nella fissità di quella visione onirica, ma che dovesse esserci qualcos'altro, una chiave di lettura nascosta da cercare sull'asfalto di pixel o tra i lividi neon della misteriosa città. Aloisio stesso ha parlato di rete neurale, di flusso di pensieri ed informazioni, di corrente turbinosa che non riesce però a trascinare via le emozioni ed i frammenti di vita.


Tenendo presente le sue parole, ed aggirandomi solitario nell'installazione, non mi è stato difficile scoprire il suo significato profondo. Aloisio non gioca a nascondino, ma suggerisce percorsi segnati dalla sua sensibilità creativa e fornisce il filo d'Arianna per districarsi nel labirinto della sua mente. Già, perchè di pensiero si tratta, di cervello che però sottrae pezzi al cuore, li cataloga e li conserva come files allocati nella memoria di un PC vivente. Sono ricordi, citazioni, rimandi, analogie, nostalgie, tutti elementi che fanno parte del nostro vissuto interiore e a cui inconsciamente attingiamo ogni volta che visitiamo la "nostra" mostra del tutto privata, autori e fruitori allo stesso tempo delle incessanti creazioni del nostro io segreto.


Alo è un artista, ed il suo immaginario privato è fatto di opere d'arte, proprie o altrui. E nelle gallerie segrete-ma-non-troppo della sua opera  - che è anche la sua mente rivelata e tradotta in cifra estetica - egli custodisce le icone delle opere d'arte degli autori a lui più cari: Nessuno Myoo, nino Vichan, Daco Constantin, giallo India, Nexuno Thespian, Paola Mills, Tani Thor (che non poteva certo mancare...), Aloisio stesso, menti avvicinate dall'arte e dealla creatività, come il Nostro suggerisce. Egli espone ciò che conserva, ama ciò che conserva, espone ciò che ama, esorcizzando l'atavica paura dell'oblìo e l'innato timore per l'ignoto che ci aspetta dietro l'angolo.

                                 

Sono tornato a visitare la mostra in occasione della sua apertura, e mi ha colpito il contrasto fra gli automi viaggianti e gli umanissimi avatar che li incrociavano schivandoli senza fatica, segno che l'umanità - reale o virtuale - vince sempre. Ho rivisto la red house, una sorta di hangar deposito degli androidi, che mi era sembrata, nella precedente visita, inquietante ed apocalitticamente premonitrice di un futuro post-umano, ma che ora mi appariva - circondata da sussurri, grida e sorrisi - ironica e sorniona come una macchina teatrale, a cui i battiti del cuore pulsante di un'intuizione artistica facevano da ideale contrappasso.
                                                                              Pinovit Pinion

venerdì 21 dicembre 2012

Aloisio Congrejo @ tKF



Tanalois Group
e
torno Kohime Foundation

sono lieti di invitarvi 
all'inaugurazione dell'installazione

"The Red House"
di 
Aloisio Congrejo






Domenica 23 dicembre 22.30 IT - 1.30 PM PDT


Durante la serata musica live di Eddieguitardagger Sheryffe.







Una via.
Un frammento di città.
Una metropoli.
La gente cammina.
Mezzi sfrecciano.
Luci.
Colori.
Rumori.
Vitalità.
Caos.
Mentre nasceva piano piano l'idea di città, di via, ho avuto l'impressione di vedere una rete neurale, un flusso di pensieri, informazioni, sensazioni....e custodite in recessi della mente, immagini, foto, ricordi di amici, artisti, immagini che rimangono in mente, che rappresentano qualcosa nella nostra vita, scelte celate in piccole gallerie, per custodirle; l'arte e la creatività avvicinano le menti e le uniscono dalla creazione alla visione, e sono le cose che restano nel turbinio della vita, celate ma pronte per essere ricordate, e la città raccoglie sensazioni e pensieri e li tiene li, nascosti o no, pronti ad essere vissuti, come il nostro cervello.
The red house è la base, il punto di partenza di questa mia creazione, solo l' inzio ! Popolato di pensieri e propositi, ma ancora rinchiusi!

mercoledì 19 dicembre 2012

Fiona Saiman @ tKF

Si inaugura giovedì 19 dicembre la mostra fotografica "Faces" di Fiona Saiman alla tKF. 





Tani Thor: Come hai conosciuto Second Life?
Fiona Saiman: Da un'articolo su Focus che mi ha incuriosito.

Tani: Qual'è stato il tuo percorso artistico nel metaverso?
Fiona: Curiosità, sperimentazione, inventiva.

Tani: Quindi cosa ti incuriosisce?
Fiona: Sono curiosa nel vedere fin dove gli strumenti, in questo caso il viewer di Second Life può esser utilizzato, "spremuto", usato e infine adattato alla propria creatività (vedi Wireframe).

Tani: Per i non addetti ai lavori, ci puoi spiegare cosa sono i wireframe?
Fiona: Gli wireframe sono... faccio prima a dirti come si fanno!! 
Control + Shift+ R
Prova e dimmi cosa vedi....
All'inizio del mio "ooohh che meraviglia" non sapevo che farci, come potevo dare un'emozione a quelle righe? Eppure quelle righe stanno dietro ogni cosa in SL anche negli avatar.
E' un reticolato come un'anima di ferro dentro un pupazzo.  
E' l'anima di ogni cosa in SL ....
Ti metto il rimando a Wikipedia che lo spiega meglio di me....:)
http://it.wikipedia.org/wiki/Wireframe



Tani: Nella mostra che hai portato alla torno Kohime Foundation i  protagonisti sono  gli avatar. Un cambiamento di rotta dai paesaggi in Second Life?
Fiona: Sono affascinata dalle espressioni, dai gesti, dai dettagli. Ho voluto mettermi alla prova anche sugli avatar, quasi a completare un cerchio del mio voler far foto.

Tani: Sei un'artista anche in rl?
Fiona: Sono diventata sperimentatrice di foto dopo averle scoperte in SL!

Tani: Da cosa devi essere attratta per fare uno scatto? Cosa ti stimola?
Fiona: Negli avatar mi attirano gli occhi, gli sguardi talvolta tristi, perplessi o dai dettagli di una mano a volte intrecciata con una accanto, o dall'originalità di alcuni avatar.


Tani: E nei panorami?

Fiona: Amo l'acqua e tutto quello che si riflette sopra. Spesso se un posto ha un lago, un mare, non importa quello c'è intorno, mi basta l'effetto, il riflesso.







Tani: Se dovessi indicare 5 fotografi che ammiri in SL o in RL, quali nomi faresti?
Fiona: Christower Dae: per come coglie gli avatar; La Baroque: le sue foto sono veri quadri dipinti; Mistero Hifeng: i suoi scatti non solo sono quadri ma raccontano poesia e attimi di vita; Nexuno Thespian: sebbene è conosciuto come scultore 3D è un ottimo fotografo SLl e RL; Wizardoz Chrome: perchè ama sperimentare come me.
Ce ne sarebbero tanti altri, tutti diversi nella loro unicità. Seguo molti fotografi e sarebbe una lista infinita. Ognuno mi colpisce per un suo particolare stile.

Tani: Oltre che una fotografa, sei anche owner di una land: Pyramid Cafè. Di cosa vi occupate?
Fiona: Dal 2008 Pyramid Café porta avanti la filosofia della condivisione e della collaborazione con molte altre comunità italiane. 
In particolar modo ultimamente prestiamo un servizio gratuito a tutti (non solo agli utenti italiani) per la diffusione degli eventi nel metaverso. Diffusione attraverso video promozionali con le informazioni degli eventi  trasmessi online su  sul nostro canale youtube.


Lo scopo è cercare di rendere più uniti gli italiani  nel metaverso e di far conoscere sempre di più gli avvenimenti socio-culturali anche a chi non conosce SL o lo conosce solo superficialmente.
Sempre gratuitamente (ci tengo a precisarlo) offriamo riprese streaming live di molti eventi.

Tani: Ma torniamo a parlare di fotografia. Che tipo di post produzione utilizzi?
Fiona: Di solito non uso niente! Cerco di fare una buona foto subito. Solo ultimamente quando fotografo gli avatar, ritocco leggermente sfondi, ma non uso e non so usare, nessun tipo di software di fotoriticco tipo Photoshop o similari.




Tani: Come nasce una fotografia alla Fiona Saiman? Ci sveli i segreti nascosti di un tuo scatto?
Fiona: Posso dire solo qualche trucco sugli wireframe! Uso le scorciatoie della tastiera per togliere gli elementi dell'ambiente (tipo cielo, mare, terra, texture ecc) in questo modo posso ripulire in partenza una foto già complessa e talvolta confusionaria come quelle wireframe.

Tani: Progetti artistici per il futuro?
Fiona: Continuare ad essere curiosa e avere voglia di sperimentare! Inventare stili nuovi...ma i miei sogni in verità sarebbero due...
Il primo è da sempre condividere quello che ho imparato in una specie di laboratorio fotografico a quanti non sanno come si fa una foto in SL, o vogliono imparare qualche trucco in più...anche se sono certa che anche io imparerei molto dagli altri! 
I secondo sogno è far esporre giovani esordienti, come è stato fatto con me, dando loro un'occasione!

Tani: Dove possiamo ammirare le tue creazioni oltre che in questa mostra alla Fondazione Kohime? Sia in Second Life che in rete....
Fiona: In rete ho sito fatto da Sergej Zarf (grazie Ser!)..:)


In second life potete andare alla Kuben Gallery a Solaris Island, dove ultimamente ho esposto un po' degli stili che amo fare, una macedonia di Fiona!!!



Tani: Come valuti le tue fotografie?
Fiona: Le mie foto mi piacciono, ma non ho la pretesa che piacciono a tutti!! Ci provo nelle cose, ben vengano le critiche costruttive, e non i giudizi sparati a zero... Vorrei dire a tutti "nessuno nasce imparato" molti sanno a cosa mi riferisco!!!


Fiona: Volevo dedicare questa mia mostra a Paolo Brenzini, è la prima volta che non c'è a sostenermi suggerirmi...come ha sempre fatto...





martedì 18 dicembre 2012

Due Partite @ tKF




Tanalois Group
e
torno Kohime Foundation
in collaborazione con 
L'arme d'amour

sono lieti di invitarvi 
alla rappresentazione teatrale

"Due partite"

liberamente tratta dalla commedia di
Cristina Comencini.

Martedì 18 Dicembre 2012 alle ore 22.30





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AVVERTENZA IMPORTANTE

Al solo scopo di limitare i problemi di lag, Vi preghiamo di limitare il più possibile il peso degli avatar, evitando abbigliamento troppo ricercato e togliendo hud e script, per meglio godere della rappresentazione.
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L'Arme d'Amour, nell'ambito del progetto "Il Regno delle Donne", interamente dedicato al mondo femminile, presenta il suo primo esperimento di riproduzione in SL di una commedia teatrale.

Si tratta del primo atto di "Due Partite" di Cristina Comencini, una commedia che è stata definita: "Teatro della parola che rimanda con febbrile felicità tragicomica ai ritmi del romanzo di conversazione".

Questo evento aderisce alla campagna "2Lei in Second Life" - Contro la violenza sulle donne.



"Questa volta "L'Arme d'Amour" si è voluta mettere in gioco affrontando le difficoltà oggettive di un mondo virtuale nella riproduzione di una commedia teatrale, difficoltà causate dalla carenza di gestualità e soprattutto dalla mancanza di sguardi, che spesso comunicano molto più delle parole.

Il testo è stato adattato per questo tipo di rappresentazione ed arricchito con intervalli musicali e scenografici.

Chiediamo venia se, per errori nostri o per i noti problemi di SL, probabilmente non tutto "filerà liscio" come vorremmo, ma confidiamo nella pazienza e comprensione di un pubblico "amico".

Siamo tutti assolutamente principianti, armati soltanto dalla passione e dalla voglia di sperimentare insieme, ma sempre con umiltà e in modo ludico, pertanto non intendiamo compararci ai professionisti, nè tantomeno ci sentiamo attori o artisti.

L'idea, nata durante la manifestazione "Se non ora, quando?" del Febbraio 2011, vuole essere anche un sentito ringraziamento alla scrittrice e regista Cristina Comencini, per il suo grande impegno artistico e sociale, per la sua voce che si alza attivamente in nome del mondo femminile.

Ed è un omaggio a tutte le donne il messaggio di speranza racchiuso nel testo finale, di R.M. Rilke, la speranza di non dover più udire da una donna l'amara frase: "Non se ne esce!"

Viola Tatham 




La trama

Anni sessanta, quattro donne giocano a carte in una casa. Beatrice, Claudia, Gabriella, Sofia. Ogni giovedì, da anni, si riuniscono per fare una partita, chiacchierare, passare il pomeriggio. Portano con sè le bambine, che giocano nella stanza accanto. Nessuna lavora: fanno le madri, le mogli, si conoscono da sempre. Una è incinta del primo figlio. Fra scatti di crudeltà e complici intese, fra riso e dolore, ciascuna lascia venire a galla la propria storia, mentre l'ingenua e impaurita prossimità al parto di Beatrice detta il tema più forte, quello della maternità, dei vari modi di intenderla.

(da Super Ue Feltrinelli "Due Partite", edito a settembre 2006)


L'autrice

Cristina Comencini, romana, è scrittrice e regista. Esordisce nella narrativa nel 1991 con il romanzo Le pagine strappate cui seguono, tra gli altri, Passione di famiglia (1994), Matrioska (2002), L’illusione del bene (2007). Comincia a lavorare nel cinema come sceneggiatrice insieme a Suso Cecchi d’Amico per gli sceneggiati televisivi La Storia e Cuore diretti dal padre Luigi, poi approda alla regia. Cristina Comencini ha firmato come regista due film tratti da suoi romanzi: La bestia nel cuore (2004) e Quando la notte (2009). Per il teatro ha scritto Due partite, Est Ovest, Libere.

(fonte: http://www.letteratura.rai.it)


* * * *


Hanno collaborato:


Personaggi ed interpreti:
Sofia : Lora Lowenstark
Claudia : Micina Blister
Gabriella : Marzia Brandi
Beatrice : Viola Tatham

Scenografia e regia: Viola Tatham

Singer: Viviana Houston
Dancers: Trisha Abbot, Willhelm Ewing, Fiona Saiman, Alejandra Balhaus, Morghana Savira
Coreografia: Fiona Saiman
Ass.studio: Morghana Savira
Ass.tecnica: Claudio MacFanatic
Grafica e fotografia: Fiona Saiman
Building e scripting: Claudio MacFanatic, Milose Rieko, Silvestro DagostinoDap Oh
Riprese video: Sergej Zarf




mercoledì 5 dicembre 2012

Nino Vichan @ tKF


Si è aperta alla Castle Gallery della torno Kohime Foundation, l'installazione di   Nino Vichan dal titolo "A Christmas Carol for the Homeless"

Aloisio Congrejo dice dell'artista: "Nino Vichan è un artista e come molti artisti è una persona sensibile ed attenta alle cose piacevoli della vita, ma anche a quelle "non piacevoli", e questa sua dote la sviluppa in modo eccelso nelle sue opere, e con " titolo" supera se stesso, per ciò che trasmette e per come lo trasmette, con le sue immagini che compaiono, è come trovarsi di fronte alla dura realtà di una vita parallela al benessere, ma che esiste, invisibile, ma penetrante e che dovrebbe ricordare a tutti noi che una tavola imbandita, una vita agiata non sono il simbolo della vita, e che a volte il nostro egoismo non ci fa vedere e neanche pensare a questa possibilità; Nino ha usato per trasmette il suo pensiero, una favola di Dickens che tutti noi dovremmo leggere spesso!"



Aloisio Congrejo: Che cosa ti ha portato in Second Life?
Nino Vichan: Mi ricordo quando hai fatto questa domanda a giallo India durante l'apertura della sua mostra fotografica. Ho riso così tanto quando ha detto che un amico suo, un psicologo, gli ha detto di non andare in SL perché era troppo pericoloso e subito è andato a casa e ha fatto l'avatar! SL è come qualsiasi altra cosa nella vita, c'è il bene e c'è male. Shakespeare ha detto: "Non c'è niente di buono o cattivo, ma il pensiero lo rende tale." Le cose che mi ha attratto in SL sono state le infinite possibilità che offre per la creatività. Si crea tutto, dal pavimento dove gli spettatori camminano, e l'arte che vedono, è un sogno che diventa realtà per una mente creativa.
Per me, uno degli aspetti più affascinanti di questo mondo virtuale è come facilita il processo creativo e permette alla mente di manifestare i suoi concetti astratti in un'esperienza che può essere condivisa da una comunità incredibilmente vasta e diversificata di persone uniche e di talento. SL, come qualsiasi altra cosa nella mia esperienza, è un'estensione della mia realtà complessa. Mi permette di esplorare le mie energie creative e concetti in un modo che è abbastanza unico. E 'stato questo potenziale che mi ha portato a SL ed è un'avventura che è appena iniziata.

Alo: Che cosa è per te l'arte in Second Life?
Nino: L'arte può avere tante manifestazioni qui in SL. È possibile eseguire la scansione di immagini RL e appenderle alle pareti di una galleria virtuale oppure è possibile creare ambienti di fantasia con l'immersione visiva e uditiva.
Quando pensate dell'arte che è considerata "l'arte SL", vi immaginate ambienti immersivi, sculture di grandi dimensioni, opere interattive. Molte di queste opere, concettualmente, potrebbe essere realizzato in RL, anche alcune delle opere che sembrano sfidare le leggi di gravità e di altre fondamentali della fisica. Ci sono molti ostacoli che impediscono la realizzazione di queste opere in RL. Così SL può consentire la creazione di alcune opere d'arte che altrimenti non sarebbero possibili.
Un altro aspetto di SL è la portata globale che dà gli artisti e alle loro creazioni. Basta andare ad l'opening di una mostra SL e guardare la comunità globale che si riunisce, nello stesso spazio virtuale allo stesso tempo, per condividere l'enorme energia della coscienza creativa umana e sarete stupiti dal potenziale di questa tecnologia per la diffusione dell'arte.




Alo: Cosa ti ha spinto a fare arte in Second Life?
Nino: Ho lavorato con i media digitali per molto tempo, quindi SL era solo un altro mezzo per me, poi ho capito quanto coinvolgente può essere, allora è diventato per me così artisticamente interessante  , è diventato un mondo in cui ho potuto creare piuttosto che solo un mezzo per la creazione.

Alo: Cosa ispira le tue creazioni?
Nino: Le mie ispirazioni provengono da molte fonti. A volte vengono quando gioco con i prims o le texture. A volte vengono da limitazioni imposte da me o dalla tecnologia. Vengono dalle mie esperienze umane, memorie da la gioventù, una frase di una canzone, un colore, un'emozione...

Alo: C'è qualche artista che ti ispira in SL o RL?
Nino: Sono ispirato da molti artisti in SL. Quando vedo un lavoro che mi commuove io invio un IM all'artista per ringraziarlo.
Ci sono molti artisti RL di tutte le epoche che ammiro. Se dovessi citare alcuni artisti del novecento che mi affascinano sempre, avrei dovuto nominare Vasily Kandinsky, Roberto Matta, Odilon Redon, Willem de Kooning, Francesco Clemente. L'elenco potrebbe continuare a lungo, però, preferisco citare alcune delle opere d'arte significative che hanno lasciato impronte profonde su di me nel corso degli anni.
La prima volta che ho visto la Pieta' di Michelangelo ho pianto letteralmente dalla gioia assoluta e dal dolore. La bellezza devastante che emana da quel marmo mi travolse.
Non ho mai veramente capito van Gogh fino a quando ho visto il suo "La camera da letto di Arles. Saint-Remy" in una mostra al Metropolitan Museum of Art. Il giallo che ha usato in quella pittura è diventata una esperienza spirituale.
Non ho capito neanche Piet Mondrian fino a quando ho visto "Broadway Boogie Woogie". E 'stato come cadere in un mondo di movimento e di energia pura.
La prima volta che ho visto "Cattedrale di Rouen, Facciata (effetto Mattino)" di Monet è stata un'esperienza incredibile. La sentivo in quel momento come se fossela pittura più bella che avessi mai visto.
Ricordo di aver camminato attraverso la galleria degli Uffizi e di entrato nella stanza che conteneva alcuni dei ritratti di Rembrandt, sono rimasto senza respiro. Era un reazione fisica davani alla potenza di tali immagini.
Mi ricordo la prima volta che ho visto mia madre prendere una matita e disegnare un volto su un foglio di carta bianca. Quel momento ha lascato un impressione che porterò con me per tutta la vita.


Foto di Wizardoz Chrome


Alo: C'è un sito dove si possono godere le tue creazioni?
Nino: Al momento ho alcuni spettacoli che si possono vedere nei seguenti SLURLs.
Ci sono anche molti video, blog e flussi di foto di alcuni dei miei spettacoli precedenti disponibili sul web. I collegamenti sono inclusi nella mia biografia che posso mettere a disposizione di chiunque sia interessato, è sufficiente inviare una email a ninovichan@gmail.com

Cries and Whispers, Macbeth - Nino Vichan  (LEA Full Sim)
http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/214/204/22

Romeo and Juliet @ ArtEdLand, Myhns Land
http://maps.secondlife.com/secondlife/Myhns%20Land/55/90/24

Abstract Dimensions
http://maps.secondlife.com/secondlife/Bran/245/236/3012

da NiCa Gallery
http://maps.secondlife.com/secondlife/Elegant/171/35/24

The Alchemist - Pyramid Palace Expo
http://maps.secondlife.com/secondlife/INDIRE/81/209/23

Femina Revelation Part 1 - Pirats - Omega  Art Gallery
http://maps.secondlife.com/secondlife/PiRats%20Art%20Network/62/33/57

Pirats - Nino Vichan Art Works
http://maps.secondlife.com/secondlife/PiRats%20Art%20Network/67/34/1302

Foto di Fiona Saiman

Alo: Quali sono le tecniche creative che utilizzi nel tuo lavoro?
Nino: Quando sono arrivato in SL ho voluto dedicarmi ad esplorare i mezzi creativi del viewer: costruire con i prims e scultpys, lavorare con texture e tutti gli effetti di texture quali bagliori e bump map, scrivere gli script (che creano davvero un'esperienza interattiva per il pubblico). 
Ultimamente sto esplorando l'uso del suono per aumentare l'esperienza visiva. Credetemi che è stato interessante. 10 secondi (il limite di SL su file audio) non è un tempo molto lungo, e mentre è possibile mettere insieme una serie di 10 file audio sec, ho trovato molto più interessante usare metodi aleatori di "chance" e "Randomness" nella programmazione dei paesaggi sonori in modo che ci sia un continuo rinnovamento dell'esperienza uditiva.

Alo: Progetti per il tuo futuro artistico in Second Life?
Nino: Recentemente ho ricevuto una LEA sim e ho completato la costruzione degli impianti per Macbeth e il Mercante di Venezia. Sto pensando di presentare una proposta per il prossimo ciclo che coinvolgerà gli impianti per Amleto e Romeo e Giulietta. Ho anche avuto l'onore di essere 'Artist in Residence' presso la Galleria sim sotto la direzione di Paolino Szczepanski. Paolo sta sviluppando un progetto molto interessante che comprende un impianto per il quale sono in fase di sviluppo concettuale.


Foto di Wizardoz Chrome

Alo: Questo periodo di vacanze e festivita' è ovviamente un aspetto del vostro lavoro qui, si può parlare del significato che ha per l'installazione?
Nino:Durante questa stagione di feste ci sono molte parole e frasi che si sentono in giro, come la pace, felicità, amore. La parola della quale voglio parlare io, invece, è gioia. Sentiremo anche questa parola molto spesso nelle prossime settimane.
La mia domanda è: che cosa è la gioia e da dove proviene?
Ognuno di noi ha il proprio modo di intendere questa parola. Per me, quando penso ai momenti della mia vita in cui ho sentito la gioia è sempre stata una diversa sensazione di felicità e contentezza. Di solito aveva a che fare con una connessione che ho avuto con un'altra persona.
Ci sentiamo gioia per la nascita di un bambino. Ci sentiamo gioia quando ci si innamora. Ci sentiamo gioia quando ci ha ringraziato per il nostro supporto qualcuno che era nei guai.
Per me, la gioia viene da una connessione che abbiamo con un'altra persona ed e un sentimento condiviso, non solo un sentimento individuale.
Quindi questo è il perché ho voluto mettere a fuoco il tema di questa installazione "Canto di Natale per i Senzatetto". Quando celebriamo le feste con la famiglia e gli amici, potremmo anche ricordare coloro che non hanno la gioia nella loro vita. Coloro che non hanno collegamenti con altri esseri umani. Molti dei senzatetto soffrono questa alienazione, questa dissociazione con la società e non hanno il dono della gioia nella loro vita. Se possiamo in qualche modo entrare in contatto con loro e dare anche solo un po 'della nostra umanità, verremo premiati con il dono della gioia che viene fornita con il legame umano. E sara' una cosa molto più significativo della maggior parte delle normali attività di dono e di festa che facciamo durante la stagione.

Foto di Fiona Saiman

Alo: C'è anche un evidente riferimento nel titolo di questa installazione al grande romanzo di Charles Dickens "A Christmas Carol", c'è anche un significato concettuale nel tuo lavoro?
Nino: Ah bene, credo che Scrooge è diventato un cliche', e la storia è stata raccontata e raccontata tante volte che ha perso gran parte del suo impatto e significato nella cultura di oggi. Ci sono versioni che vanno da Topolino a George C. Scott. Ma se si pensa al'essenza della storia, il significato nell'ambito della trasformazione del personaggio principale, mi sembra che ci sia un messaggio universale sul rapporto tra gli aspetti materiale e gli aspetti spirituali della nostra vita.
Questo aspetto concettuale è simboleggiato in questo lavoro dal contrasto tra le impostazioni attentamente costruite con i loro appuntamenti ricchi, precise e fredde, e lo stile dei disegni che ha la qualità umana di disegni RL. Lo schema dei colori manifesta anche questo contrasto con lo schema rigido bianco e nero delle impostazioni e le calde tonalità ambrate dei disegni.
Con la creazione di questo contrasto tra le impostazioni precise e fredde e il caldo tocco umano di una matita su carta ho voluto toccare un livello più profondo ed esprimere la compassione e l'empatia che sento per queste persone per le quali  la gioia sarà solo un lontano ricordo, un regalo introvabile.

Un ringraziamento a Morghana Savira per il video e a Wizardoz Chrome e Fiona Saiman per le foto.


ENGLISH VERSION



Nino Vichan's art installation, "A Christmas Carol for the Homeless", has opened at the Castle Gallery of the torno Kohime Foundation.

Aloisio Congrejo says the artist: "Nino Vichan is an artist and like many artists is a sensitive person and attentive to the pleasant things of life, but also to those" not pleasant ", and that her dowry the develops so excelled in his works, and with" title "overcomes himself, for what passes and as forward, with his images that appearIt is like being faced with the harsh reality of a life parallel to the Club, but that exists, invisible but penetrating and it should remind all of us that a banquet table, a wealthy life are not the symbol of life, and that sometimes our selfishness does not make us see or even think about this possibility; Nino has used to transmit his thoughts, a Dickens fable we should all read often! "



Aloisio Congrejo: What brought you in Second Life?
Nino Vichan: That reminds me when you asked this question of giallo India during the opening of his photography exhibit. I laughed so hard when he said a psychologist friend of his told him never to go into SL because it was too dangerous and immediately he went home and signed up! SL is like anything else in life, there is good and there is bad. Shakespeare said "Nothing is either good or bad, but thinking makes it so." What attracted me to SL was the infinite possibilities for creativity it affords. You create everything from the floor your audience walks on to the art that they see, it is a dream come true for a creative mind.
To me, one of the most fascinating aspects of this virtual world is how it facilitates the creative process and enables the mind to manifest its abstract constructs into an experience that can be shared by an amazingly large and diverse community of unique and talented people. SL, like anything else in my experience, is an extension of my complex reality. It enables me to explore my creative energies and concepts in a way that is quite unique. It was this potential that brought me to SL and it is an adventure that has only just begun.

Alo: What is art for you in Second Life?
Nino: Art can have so many manifestations here in SL. You can scan RL images and hang them on the walls of a virtual gallery or you can create fantasy environments with visual and auditory immersion.
If you think about the art that is considered SL art you picture immersive environments, large scale sculptures, interactive pieces. Many of these works could conceivably be realized in RL, even some of the works that seem to defy gravity and other basic laws of physics. There are many obstacles preventing the realization of these works in RL that range from financial to logistical. So SL can enable the creation of certain works of art that would not otherwise be possible.
The other aspect of SL that is a positive force in the art world is the global reach that it gives artists and their creations. Just go to an opening of an SL exhibit and watch the global community come together in the same virtual space at the same time to share the enormous energy of the creative human consciousness and you will be in awe at the potential of this technology for the dissemination of art.



Alo: What prompted you to make art in Second Life?
Nino: I have worked with digital media for a long time so SL was just another medium at first until I realized how engaging it can be then it became so interesting artistically and so complete a medium it became a world in which I created rather then just a medium for creation.

Alo: What  inspire  your creations?
Nino: My inspirations come from many sources. Sometimes they come from just playing with elements like prims and textures. Sometimes they come from limitations imposed by either myself or by the technology. Sometimes by the various venues for art here in SL, by that I mean themes and limits set by organizations that support the arts here in SL. The come from my human experiences, memories from childhood, a phrase from a song, a color, an emotion...

Alo: Is there any artist that inspires you in SL or RL?
Nino: I am inspired by many artists in SL. When I see a work that moves me I send an IM to the artist to thank them.
There are many RL artists from all periods that I admire. If I were to mention a few 20th cent artists who always fascinate me, I would have to mention Vasily Kandinsky, Roberto Matta, Odilon Redon, Willem de Kooning, Francesco Clemente. That list could go on and on, however, I would rather mention a few of the significant art works that have left profound impressions on me over the years. 
The first time I saw Michelangelo's Piet√†  I literally wept from utter joy and sorrow. The devastating beauty emanating from that marble overwhelmed me.
I never really understood van Gogh until I saw his "The Bedroom in Arles. Saint-Remy" in a show at the Metropolitan Museum of Art. His yellow in that painting became a spiritual experience. 
Nor did I understand Piet Mondrian until I saw "Broadway Boogie Woogie". It was like falling into a world of movement and pure energy.
The first time I saw Monet's "Rouen Cathedral, Facade (Morning effect)" from across a large museum room was an amazing experience. I felt at that moment that it was the most beautiful painting I had ever seen.
I remember walking through the Uffizi gallery and entering the room that held some of Rembrandt's self portraits and having my breath taken away. It was a sudden unexpected physical reaction to the power of those images.
I remember the first time I saw my mother pick up a pencil and draw a face on a white sheet of paper. That moment has echoed within me throughout my life.

Photo by Fiona Saiman
Alo: There is a site where you can enjoy your creations?
Nino: I currently have a few shows which can be seen at the following SLURLs.
There are also many videos, blogs and photo streams of some of my previous shows available on the web. The links are included in my bio which I can make available to anyone who is interested, just send an email to ninovichan@gmail.com

Cries and Whispers, Macbeth - Nino Vichan  (LEA Full Sim)
http://maps.secondlife.com/secondlife/LEA28/214/204/22

Romeo and Juliet @ ArtEdLand, Myhns Land
http://maps.secondlife.com/secondlife/Myhns%20Land/55/90/24

Abstract Dimensions
http://maps.secondlife.com/secondlife/Bran/245/236/3012

da NiCa Gallery
http://maps.secondlife.com/secondlife/Elegant/171/35/24

The Alchemist - Pyramid Palace Expo
http://maps.secondlife.com/secondlife/INDIRE/81/209/23

Femina Revelation Part 1 - Pirats - Omega  Art Gallery
http://maps.secondlife.com/secondlife/PiRats%20Art%20Network/62/33/57

Pirats - Nino Vichan Art Works
http://maps.secondlife.com/secondlife/PiRats%20Art%20Network/67/34/1302

Alo: What are the creative techniques that you use in your work?
Nino: When I first came into SL I wanted to dedicate myself to exploring the creative media here in SL. That would include building with primes and sculpts, using textures and all of the texture effects such as glow and bump maps, scripting which really creates an interactive experience for the audience. Lately I have been exploring the use of sound to enhance the visual experience. Believe me that has been interesting. 10 seconds (the SL limit on sound files) is not a very long time, and while it is possible to string together a series of 10 sec sound files, I have found it far more interesting to use aleatoric methods of chance and randomness in the scripting of the soundscapes so that there is a continual renewal within the auditory experience.

Photo by Fiona Saiman


Alo: Projects for your artistic future in Second Life?
Nino: Well one of the most exciting things for me has been the development of a LEA full sim project. I have been awarded a full sim and I have completed the build for this round which will terminate at the end of February. I have developed the installations for Macbeth and the Merchant of Venice and I am planning on submitting a proposal for the next round which will involve developing the installations for Hamlet and Romeo and Juliet. I have also had the honor of being 'Artist in Residence' at the Galleria sim under the direction of Paolino Szczepanski. There is a very interesting project that Paolo is putting together that will include an installation for which I am currently in the conceptual phase of development.

Alo: The coming holiday season is obviously an aspect of your work here, can you talk about the significance it has for your installation?
Nino: During this holiday season there are many words and phrases we will hear a lot, such as peace, good will, happiness, love. The word I want to talk about, however, is Joy. We will also hear this word a lot in the coming weeks. 
My question is: what is joy and where does it come from?
Each and everyone of us has our own way of understanding this word. For me, when I think about the times in my life when I have felt joy it has always been very different then feeling happiness or contentment. It usually had to do with a connection I had with another person. 
We feel joy at the birth of a baby. We feel joy when we fall in love. We feel joy when we are thanked for our support by someone who was in trouble.
For me, joy comes from a connection we have with another person. It emanates from that human bond, and it is a shared feeling, not just a personal one.
So this is why I wanted to focus on the subject of this installation "A Christmas Carol for the Homeless". Because as we celebrate with family and friends, we might also be reminded of those who have no joy in their lives. Those who have no connections with their fellow human beings. Many of the homeless suffer this alienation, this disassociation with society and they do not have the gift of joy in their lives. If we can in some way reach out to them and give even just a little bit of our humanity. we will be rewarded with the gift of joy that comes with the human bond and that would be a far more significant thing then most of the usual activities of gift giving and feasting that we do during the holiday season. 

Photo by Wizardoz Chrome

Alo: There is also an obvious reference in the title of this installation to the great Charles Dickens novel "A Christmas Carol", is there also a conceptual significance in your work?
Nino: Ah well, by this time Scrooge has become a cliche, and the story has been told and retold so many times it has lost most of its impact and meaning in today's culture. We have versions ranging from Mickey Mouse to George C. Scott. But if you think about the essence of the story, the meaning within the transformation of the main character, I feel there is a universal message about the relationship between the material and the spiritual aspects of our own lives.
This conceptual framework is symbolized in this work by the contrast between the carefully constructed settings with their rich appointments, precise construction and cold ornate detail and the style of the homeless drawings which has the complex human quality of RL drawings. The color scheme also manifests this contrast with the stark black and white scheme of the settings and the warm amber tones of the drawings.
By creating this contrast between these rich ornate, precise and yet cold material settings and the warm human touch of a pencil on paper depicting the eyes of these lost human souls, I wanted to touch a deeper level and express compassion and empathy for these people for whom joy is perhaps always will be  only a distant memory, an unobtainable gift.


Thanks to Morghana Savira for the video and Wizardoz Chrome and Fiona Saiman for photos.

lunedì 26 novembre 2012

Gianluca Govoni @ tKF

Dal 27 novembre 2012 è visitabile alla torno Kohime Foundation presso la Black&White Gallery rielaborata per l'occasione dall'artista stesso, un'esposizione fotografica dal nome "iGirl" di un nostro caro amico: 

Gianluca Govoni aka giallo India.

Gianluca è uno fotografo professionista, e ci ha onorato con un'esposizione di scatti inediti.




E se la bellezza venisse da dentro... ma ti spingesse fuori?

“Carico”... tre di coppe!
Profumo di vino sul tavolaccio dove si rincorrono briciole di pane mosse dallo sbattere violento di quella carta.
Un’immagine, un profumo, un movimento... un’impressione.
Flash... inspiro... frushhh... silenzio... attesa!

Cosa abita un istante?
Quali infiniti impulsi sinaptici si esauriscono nell’attimo che divide il nascere del desiderio di fare propria quell’immagine, da quel clickrck?
Ed è bellezza. Inesauribile forza propulsiva che dal nostro io più profondo fa emergere un noi condiviso: a disposizione di chi vuol vedere.
Ladro di istanti, spacciatore di realtà...
Arricci i sensi, punti la preda, scopri quell'esclusiva caratteristica che la porterà allo scoperto e, senza pulirti i piedi sul tappetino della soglia del pudore, svisceri quell’essenza di essere umano... inerme davanti al tuo obiettivo.

Ne escono volti, corpi, curve e colori... improbabili visioni di irrealtà esteticamente accattivanti.
E così nasci tu!
Creatore di bellezza... presa dalle loro viscere, per liberarne l’essenza... ed essere!

M.F.
primomaggioduemiladodici


Ecco l'intervista che ho fatto a Gianluca per capire meglio la sua arte   e l'esposizione alla tKF.


Tani Thor: Come hai conosciuto SL?
Gianluca Govini: Parlavo con un amico psicologo che mi accennava di questo mondo a me sconosciuto e mi invitava a starne alla larga: ovviamente mi ci son buttato a capofitto!!

Tani: Tu eri owner su SL di una sim Adopera in cui hai portato avanti progetti diversi per portare SL in RL. Come si sono evoluti?
Gianluca: Ho visto subito SL come un possibile luogo (web 3d) su cui sperimentare delle attività da commercializzare nel mondo reale. Ho capito dopo un annetto di investimenti (tempo e denaro) che su SL le persone sono troppo "avanti" rispetto al mondo reale molto più lento. L'esperimento è fallito.

Tani: Hai mai fatto foto in SL?
Gianluca: No, non mi piace il mezzo è troppo limitato rispetto alle mie abitudini RL.






Tani: Come hai iniziato a fare fotografie in RL?
Gianluca: A 11 anni. Ma all'epoca non fotografavo donne, ma paesaggi, oggetti, particolari, cose e a volte qualche ritratto.

Tani: Quindi come sei diventato un fotografo professionista?
Gianluca: Ho amato così tanto questo mondo, che l'ho rincorso tutta la vita... fino a raggiungerlo!

Tani: Come mai hai deciso di portare queste fotografie, e lo ricordo, inedite nel metaverso e non prima nella RL?
Gianluca: Perché, come ti ho detto, ritengo le persone che vivono Second Life con attività interessanti, come la vostra, cara Tani e caro Alo, molto più "avanti" della media presente in RL... un omaggio a voi in particolare.

Tani: Nella mostra che ci presenti alla tKF la donna è la protagonista. Come mai la scelta di questo soggetto?
Gianluca: Fotografo la donna, in quanto ogni artista, o "arti-giano" come preferisco definirmi, è sempre alla ricerca di ispirazione. La donna, musa per eccellenza, è inesauribile fonte di ispirazione, di spunto. Offre "scorci" sempre diversi... è come un viaggio intorno al mondo.

Tani: Quante modelle hai utilizzato per questa mostra?
Gianluca: E' una donna sola, una ballerina.

Tani: Che tipo di rapporto si instaura con le modelle che fotografi?
Gianluca: Di intima amicizia, di apertura... credo che mi vedano come una donna guarda una donna!! Mentre fotografo, grazie al cielo, una parte di me si spegne altrimenti non potrei fare questo lavoro!

Tani: Cosa ci dici della tecnica di questi scatti?
Gianluca: Le foto sono a colori. nessuna post-produzione in Photoshop. Semplicemente la modella era dipinta di una tinta argentea porpora...
Quando fotografo, in un certo senso mi astraggo dal soggetto, e cerco di comporre insiemi armonici di geometrie, masse, forme, linee, punti...

Tani: Come ti descriveresti come fotografo?
Gianluca: Ogni volta che finisco un progetto, i lavori che ho fatto in precedenza non mi piacciono più... mi sento perennemente insoddisfatto dei miei risultati e vedo, spesso, nel lavoro degli altri grandi opere. Credo sia la mia fortuna.

Tani: Ci sono fotografi che ti stimolano, ti ispirano, da cui prendi spunto?
Gianluca: Amo molti fotografi. Tra questi, sicuramente prediligo Guido Argentini, Bitesnich Andreas, Cartier Bresson, e molti altri

Tani: Progetti per il futuro?
Gianluca: il mio cassetto delle idee è sempre pieno. Sono certo che morirò prima di portare a termine tutte le idee!


Questo è il sito internet http://www.gianlucagovoni.com dove potrete visionare la sua biografia e il book con le sue foto.