domenica 15 agosto 2010

...e me ne sto qui...

E' la notte tra il 15 e il 16 Agosto, ed è precisamente l'una e venti.
Non mi va di farmi prendere per i fondelli e me ne resto seduto sulle mie chiappe su di una poltrona, come una scimmietta ascoltando, in lontananza, gli ultimi fragori di questa estate che sta scemando. Sono uscito in moto oggi pomeriggio e ho visto gli alberi che stanno entrando nella fase pre vita... Strano vero ? Si, mi sono fermato e ho sentito che questa stasi sta arrivando. Paradossalmente un albero è più vivo senza foglie. Ha la gemma che, più della foglia, rappresenta ed è l'inizio del suo ciclo vitale. Se ne stanno anche loro sedute sulle loro chiappe, su di una poltrona. Attendono. E nemmeno loro sembrano, a intuito, avere voglia di farsi prendere per i fondelli.
Ieri notte, pressoché a quest'ora, ero a zonzo per la mia piscina privata, la mia città, dove io sguazzo; o meglio, sguazzavo prima di ieri notte. Non è più la mia città. Cercavo un buco per fare qualche foto suggestiva, ma tutte era tremendamente ingombro. Macchine parcheggiate in luoghi bui con o senza persone dentro, non mi interessava, ero alla ricerca di una timida intimità per trovare qualche spunto buono che incontrasse me, la mia macchina fotografica, e l'attimo. Ma anche ieri sera non avevo voglia di farmi prendere per i fondelli, e il luogo non si è fatto trovare. E' tutta una presa in giro. Pensi che l'albero sia "morto" in inverno invece no, pensi che la notte sia intima e che abbia un po' di posto anche per te, non è così. Quei luoghi che pensavi fossero un pochino tuoi vengono "deturpati" da qualche colpo di fanale e così svanisce anche il tuo attimo.
Non penso male delle prostitute, ma penso che anche loro, siano una presa in giro. Ormai le trovi ovunque a portare il loro carico di sfruttamento e violenza e SBAM ! una porta ti viene sbattuta in faccia li proprio dove pensavi di aver trovato la tua fettina di notte, il tuo colpo di luce nella tenebra. No io non penso male delle prostitute, ma penso che siano una presa in giro, un gran fragore di ipocrisia, una ipocrisia che fa male a me quanto le percosse che loro ricevono. Allora me ne sono tornato a casa un po' umiliato, un po' ferito, un po' frastornato, ho dato la colpa alle ore piccole ma in cuor mio sapevo che non era così. Un nulla di fatto, un segnetto in più che porterò con me trascinandomelo dietro come la mia gamba sinistra.
Appendice non voluta ma necessaria. Chi di voi sarebbe disposto a farsi tagliare una gamba perché fa male... Io personalmente no. Così continuerò a portarmi dietro questi segnetti, queste rughe sul volto della mia espressività, così quando sarà il momento, dimostrerà tutti i suoi anni senza falsità. Tanto per non prendervi per i fondelli.
Tornerò di giorno a cercare quell'angoletto di notte che mi è stato sottratto, ma come fotografo di ombre, non potrò fare a meno di pensare alla scena in notturno, con le luci e i riflessi... Ma sarà solo una foto di giorno...

Al prossimo post.

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