Surrealità dell'anima, surrealità della vita.
Questo quanto ho percepito guardando i lavori di Look, un nome e un cognome che vanno al di là del presagio.
Dal punto di vista "fotografico" e pittorico, si legge nelle opere di Lookatmy, una tensione alla rappresentazione di quanto la vita riesce a riprodurre dentro di noi, dei suoi strascichi e delle sue impressioni.
Gironzolo per l' esposizione e vedo, dentro quelle immagini, un po' di quello che può accadere all'anima di ognuno di noi durante una media giornata mista di frustrazione e gioia, partendo dall'attimo epico, del gesto atletico proteso nello sforzo del discobolo fino ad arrivare alla metafora dello scheletro di ciò che abbiamo negato e chi ci siamo negati.
Sono attimi della vita interiore che pochi sono in grado di confessare, soprattutto a sé stessi prima che agli altri.
E' incredibile il senso di comunanza che si può provare, cercando di dipingere quelle immagini sul proprio passato, sul presente che ne è scaturito, e sul futuro che forse verrà, e lo stupefacente è cercare di proiettare il proprio se negli altri tramite queste immagini. Belli i colori, precisi, onirici e assimilabili in un batter d'occhio quando si comprende la natura che collega i lavori con chi li sta guardando.
Al prossimo post.
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