Gleman è un avatar nostro amico. Nessuno sa chi si celi dietro quei pixel.
Ma siamo giunti alla conclusione che non ce ne importa nulla, quello che ci importa è la risultante
della congiunzione della vita reale con la vita digitale di questo individuo.
Ci colpiscono le sue tavolozze di colori, i miscelatori (dovrei chiamarli script, ma è riduttivo), l' ampiezza delle forme nelle loro proporzioni. Tutto calcolato dall' anima.
Sembrerebbero due concetti inconciliabili, ma siccome Gleman scrive anche sul suo blog, non si riesce a fare a meno di condensare tutto questo in una sua creazione.
Perché non chiamarle "opere".... Perché "opera" risponde a dei canoni che Gleman non esprime.
E' sfumatura, è pienezza in colore e forme. Forte come un bonsai, leggero come una farfalla.
Questo è, secondo me e secondo molti, Gleman Jun.
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